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1921-1930: il mito della Mille Miglia

Sport &  Medicina, 150 anni della nostra vita

1921-1930

Il mito della Mille Miglia

 


L’avvio del decennio vede i motori sugli scudi: nel 1921 nasce la moto Guzzi e prende il via una gara destinata a farsi classica, il Circuito Lariano. Nel 1922 fa il suo esordio a Monza il Gran Premio delle Nazioni. Per la nascita della Mille Miglia, un autentico mito, bisogna attendere il 1927 e l’iniziativa del conte Aymo Maggi, indispettito per la mancata assegnazione a Brescia del Gran Premio d’Italia. Il percorso, a forma di un “otto”, prevede il via da Brescia verso Roma e il ritorno a Brescia per un totale di 1.600 km. La prima edizione si disputa il 26 marzo 1927, vi partecipano 77 equipaggi, di cui due soli stranieri. Vincono Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi al volante di una OM, in poco più di 21 ore, a 77,238 km di media oraria. Il primo dicembre 1929 Enzo Ferrari fonda a Modena la scuderia che porta il suo nome. Inizialmente accudisce le Alfa Romeo. Ha inizio allora la leggenda del “Drake” e del “Cavallino rampante”, capace poi di vincere 16 titoli mondiali costruttori e 15 titoli mondiali piloti.

L’avvento al potere del fascismo coincide con il decollo di molte discipline sportive. Mussolini affida a Lando Ferretti, giornalista alla Gazzetta dello Sport, la presidenza del Comitato olimpico nazionale italiano, organismo sorto nel 1906. Ferretti si adopera, ha denaro da spendere e idee da concretizzare: ammoderna o crea nuovi impianti, soprattutto si muove operando una netta distinzione fra sport-spettacolo e sport per tutti, nella prospettiva di formare una “nazione forte, decisa e militarmente agguerrita”. All’inquadramento ginnico-sportivo della popolazione contribuisce non poco l’Opera nazionale balilla, che s’incaricherà di edificare il Foro Italico a Roma. Il 15 febbraio 1928 viene posta la prima pietra. Attorno allo Stadio dei Marmi nasceranno nei primi anni Trenta gli impianti per il nuoto, il tennis, la pallavolo, il rugby.

Nel 1924 il Giro d’Italia annota la partecipazione di una donna, Alfonsina Morini Strada. Fuori tempo massimo dopo la tappa L’Aquila-Perugia, ottiene dagli organizzatori la possibilità di prendere parte alle frazioni successive gareggiando fuori classifica. Raggiungono il traguardo finale, posto a Milano, solo 30 dei 90 partecipanti, inclusa la Morini Strada. Ottavio Bottecchia, Botescià per i francesi, è uno dei primi eroi dell’Italia che pedala, idolatrato dai cugini d’oltralpe che lo applaudono dominatore del Tour de France in due edizioni consecutive (1924 e 1925). Friulano di San Martino di Coll’Umberto, è il primo italiano che fa sua la Grande Boucle. Morirà in circostanze misteriose nel 1927, dopo dodici giorni di agonia: lo trovano moribondo lungo la strada che da Peonis porta a Trasaghis, dalle sue parti. Antifascista dichiarato, si pensa a un delitto su commissione oppure a un litigio finito malissimo. Sempre nel 1927, si disputa in Germania il primo Mondiale riservato ai professionisti: ad Adenau si verifica uno strepitoso poker italiano, con Alfredo Binda vincitore in solitudine davanti a Costante Girardengo, Domenico Piemontesi e Tano Belloni, distanziati l’uno dall’altro di molti minuti. Fa scalpore l’edizione del Giro d’Italia 1930 quando Alfredo Binda viene pagato per non correre. Dopo aver vinto con facilità quattro edizioni in rapida successione (1925, 1927, 1928 e 1929), gli viene ingiunto lo stop per manifesta superiorità. Percepirà, per non correre, le 22.500 lire previste per il vincitore.



Parigi, nel 1924, rinnova l’impegno olimpico, giusto per dimenticare il fiasco organizzativo d’inizio secolo. In Francia viene allestito per la prima volta il villaggio olimpico, che molti atleti diserteranno, preferendo l’albergo. Parigi incorona il finlandese Paavo Nurmi, vincitore di ben cinque ori in pista e applaude il secondo successo, quattro anni dopo, di Ugo Frigerio, vincitore della 10 km di marcia. Tre sollevatori di peso azzurri conquistano l’oro: Pierino Gabetti fra i piuma, Carlo Galimberti fra i medi, Giuseppe Tonani tra i massimi. A segno anche il quartetto azzurro dell’inseguimento, i ginnasti capeggiati da Martino (oro anche nell’individuale) e la squadra degli sciabolatori tra i quali spicca, come più anziano vincitore azzurro (di ogni tempo) Guido Balzarini, medaglia d’oro a quasi 50 anni, per l’esattezza a 49 anni e 268 giorni. Il 1924 segna anche il debutto delle Olimpiadi invernali, di scena a Chamonix, ma nessun successo arride agli azzurri, come peraltro succederà ai Giochi del 1928, disputati a St. Moritz. L’Olimpiade estiva 1928 si svolge ad Amsterdam, dove debuttano in atletica anche le donne, osteggiate da de Coubertin che tuttavia dal 1925 non è più presidente del Cio. Per la prima volta la fiaccola olimpica parte da Atene e raggiunge l’Olanda attraverso Austria e Germania. Nei Giochi, ancora una volta nel segno di Nurmi e del nuotatore Weissmuller (grandissimo come Tarzan cinematografico), brillano i nostri pugili: d’oro sono Carlo Orlandi (pesi leggeri), Vittorio Tamagnini (gallo) e Piero Toscani (medi). Ancora a segno il quartetto dei ciclisti inseguitori e, nel canottaggio, il nostro “quattro con”. I fiorettisti e gli spadisti azzurri colgono gli ori a squadre.



Il 24 luglio 1923 il mondo del calcio annota l’ingresso della potentissima famiglia Agnelli, con Edoardo presidente della Juventus. C’è alternanza di situazioni: nel decennio vincono, nell’ordine, Pro Vercelli, Novese, Genoa, Bologna, Juventus, Torino, Bologna, Ambrosiana Inter, prima dei cinque titoli scudetti consecutivi della Juve negli anni Trenta. A fine decennio la radicale trasformazione: su iniziativa del presidente federale Leandro Arpinati nasce il campionato a girone unico con 18 squadre al via. In precedenza, dalle origini nel 1898, si era svolto un campionato in gironi, sino al 1926 suddiviso in Leghe regionali, con turni interregionali e la finale tra i campioni della Lega Nord e quelli della Lega Centro-Sud. Dalla stagione 1924/25, il club che vince il campionato di serie A ha il diritto di cucire sulle maglie lo scudetto, un triangolo di stoffa verde, bianco e rosso.

 

 

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