Tre orrendi delitti del passato
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L’ingresso della psichiatria nelle aule di giustizia avvenuto nel secolo scorso e presentato come una conquista per la nascente disciplina, ha introdotto nel processo una nuova verità: quella dello psichiatra che, con la sua narrazione, fornisce un nuovo modello di conoscenza del reo. Questo modello contiene elementi che vanno oltre una valutazione solo “tecnica” del comportamento e della personalità dell’autore di reato. Attraverso la rilettura di tre resoconti peritali famosi e importanti, ci si accorge che gli scritti documentano non solo la cultura psichiatrica e medico-legale del XIX secolo, ma anche un particolare modo di utilizzare il materiale raccolto. La commistione tra aspetti “scientifici” e “umani” è, infatti, una caratteristica ricorrente nella produzione peritale del secolo passato. La “neutralità” dell’osservatore è minima, sia quando egli narra i fatti, sia quando descrive l’autore di reato, sia quando descrive la sua “verità” psichiatrico-clinica e psichiatrico- forense.
Volume 15 x 21 cm
Brossura
Pagine 248
Bibliografia
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