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2001-2010: prima la salute poi la sanita'
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Sport &  Medicina, 150 anni della nostra vita

2001-2010

Prima la salute poi la sanità

 


Il nuovo governo di centro-destra, insediatosi nel 2001, decide di trasformare il Ministero della Sanità in Ministero della Salute, alla cui guida viene nominato Girolamo Sirchia, ematologo di prestigio del Policlinico di Milano. Il suo nome è legato soprattutto alle legge che proibisce il fumo nei locali pubblici, evento indubbiamente storico e pienamente in linea con l’impostazione salutistica che Sirchia ha voluto dare al suo mandato. Fondamentale, prima che la cura della malattia, la cura della salute: il cittadino deve essere il primo medico di se stesso, evitando eccessi di ogni sorta − cibo, fumo, alcol − in modo da non gonfiare ulteriormente la già ipertrofica spesa sanitaria pubblica. Una linea di condotta che Francesco Storace, successore di Sirchia al Ministero, sembra voler rinnegare, ma senza avere il tempo di passare dalle parole ai fatti, legando la sua esperienza più che altro alla legge sulla possibilità di praticare sconti sui farmaci di automedicazione.


Del resto, con la riforma del titolo V della Costituzione, la Sanità pubblica è a carattere fortemente regionale: al governo spetta la distribuzione dei finanziamenti, attraverso il Fondo sanitario nazionale, e il compito di individuare i Livelli essenziali di assistenza (LEA), elenco delle prestazioni minime da garantire su tutto il territorio italiano. Un federalismo sanitario non immune da pecche, prima fra tutte la tendenza delle regioni a sforare abbondantemente i budget assegnati; senza contare il persistente divario qualitativo tra le prestazioni fornite in alcune aree del Paese rispetto ad altre. Conciliando l’inconciliabile, i mass media enfatizzano casi di malasanità particolarmente frequenti al Sud e, al tempo stesso, sottolineano come l’Oms classifichi la sanità italiana tra le prime tre al mondo.

Il nuovo millennio nasce all’insegna della mappatura del genoma umano: un patrimonio di 30/40.000 geni la cui conoscenza apre la strada a una migliore identificazione delle malattie ereditarie e all’allestimento di terapie sempre più personalizzate. Un progresso scientifico inarrestabile che favorisce, tra le altre cose, una più fitta collaborazione tra medici distribuiti a ogni capo del mondo, grazie a strumenti telematici ormai di uso comune. La figura del medico contemporaneo, subissato dalla tecnologia, è semmai carente sul piano interpersonale e deontologico: la comunicazione debole con il paziente, nonostante l’istituzionalizzazione del consenso informato; il conflitto di interessi che talvolta sfocia nel reato penale quando il rapporto con le case farmaceutiche si fa morboso; i timori legati al crescente numero di cause civili intentate da cittadini che ritengono di essere stati mal curati.

Sul fronte delle terapie alternative, l’omeopatia riscuote sempre più consensi, nonostante l’aperta avversione di mostri sacri della farmacologia internazionale come Silvio Garattini, storico direttore dell’Istituto “Mario Negri” di Milano. Più in generale, le medicine non convenzionali vengono “sdoganate”, nel 2002, a Terni, dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici, che ne ammette la regolarità purché praticate da laureati in Medicina.

La storia di Mario Capecchi, premio Nobel per la medicina nel 2007, ha dell’incredibile. Nasce a Verona nel 1937, figlio di un ufficiale dell’aeronautica e di Lucy Ramberg, poetessa tedesca, antifascista e antinazista. Nel 1941, mentre si trova a Bolzano con il figlio, Lucy viene arrestata e deportata a Dachau: Mario ha quattro anni. Per lui, da allora in poi, l’avventura della sopravvivenza è fatta di vita di strada insieme ad altri “figli di nessuno”, di un breve ricongiungimento a Firenze con il padre − che non ha mai sposato la madre e del figlio poco si cura − e di permanenze più o meno durature in orfanotrofio. Alla fine della guerra madre e figlio miracolosamente si ritrovano e, appena rimessisi in sesto, salpano da Napoli alla volta degli Stati Uniti, dove li attendono un fratello di Lucy e la moglie. Si tratta di una coppia di quaccheri che contribuisce a fondare una comune in Pennsylvania, nella quale vanno a vivere anche Mario e la madre: un’esistenza all’insegna della sobrietà, del reciproco aiuto, dello scarso interesse per i beni materiali. Chiuso ormai ogni rapporto con l’Italia, Capecchi si laurea ad Antioch, in Ohio, e si specializza nei maggiori centri di ricerca americani. La parte più importante della sua attività di studio la svolgerà all’Università dello Utah. Il Nobel gli viene assegnato, unitamente a Martin J. Evans Oliver Smithies, “per la scoperta dei princìpi volti a introdurre specifiche modificazioni genetiche nei topi attraverso l’uso di cellule staminali embrionali”. Questa del gene targeting è una procedura che consente di modificare il corredo genetico delle cavie a seconda delle necessità del ricercatore, con ricadute fondamentali sull’eventuale applicazione clinica di tali scoperte. In pratica si può indurre nelle cavie una qualsiasi malattia genetica e studiarne l’evoluzione.

La cardiochirurgia pediatrica ha i suo alfieri anche nella Penisola. Pioniere della disciplina è stato Gaetano Azzolina, già sul finire degli anni Sessanta, al rientro da un lungo training negli Stati Uniti; nel 1986 è invece Carlo Marcelletti il primo in Italia a eseguire un trapianto di cuore su un bambino. Personaggi molto discussi, Azzolina e Marcelletti, per vicende giudiziarie di varia natura, ma senza dubbio scienziati di valore assoluto. Allievo di Marcelletti al “Bambin Gesù” di Roma, è Antonio Amodeo, primo al mondo a effettuare, il 30 settembre 2010, il trapianto di un cuore artificiale definitivo − e quindi non come soluzione provvisoria in attesa di un cuore naturale − in un minorenne. Di lì a pochi giorni l’équipe di Antonio Pinna esegue, al “Sant’Orsola-Malpighi” di Bologna, uno straordinario trapianto multiviscerale su un giovane marchigiano, che riceve, ex novo e nel giro di ventiquattro ore, fegato, stomaco, pancreas, duodeno, intestino e colon, oltre a una “sistematina” all’aorta.

 

 

Elenco delle puntate

Last Updated (Thursday, 23 June 2011 10:40)