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1921-1930: si bonifica la malaria
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Sport &  Medicina, 150 anni della nostra vita

1921-1930

Si bonifica la malaria

 


Sul fronte della malaria, lo Stato liberale agisce al meglio, proponendo leggi che prevedono sia il monopolio del chinino sia il diritto al medesimo farmaco, garantito a una serie di soggetti: lavoratori a rischio, malati e loro familiari, oltre agli indigenti che vivono in territori malsani. Il quadro morboso del Sud, nel 1921, annota peraltro “lavoratori già macilenti per un triste inverno, cenciosi, non ancora rimessi dalla malaria degli scorsi anni. Le ore di lavoro raggiungono le 15, le 16, le 18, intercalate da qualche ora di riposo”. Due mesi di questa vita, vissuta tra giugno e agosto, sono così interpretati, con lirismo: “danno trionfo emozionante all’infezione palustre”. In Calabria la situazione è del tutto simile e la parola “Puglia”, in provincia di Bari, “significa senz’altro terra di malaria, pur essendo più radicata in provincia di Foggia, dove il cento per cento dei lavoratori la contrae”. Un primato davvero non invidiabile.

Nel 1924, riflettendo sul risanamento dei territori malsani intorno a Roma, a Fiumicino, Maccarese e Ostia, il malariologo Battista Grassi fa il punto annotando che “in Italia ci sono 1 milione e 300mila ettari di terreni paludosi o soggetti a periodiche inondazioni che li rendono malarici come quelli paludosi. Le opere di bonifica riguardano 800mila ettari, gli altri 500mila non sono stati ancora presi in considerazione: la popolazione delle plaghe malariche è tutta più o meno ammalata, infiacchita, indolente, rozza, ignorante”. A cinque anni dalla redenzione di Trento e Trieste, sono ancora “terre irredente” quelle malariche, come scrive un altro esponente della Scuola romana, il clinico Baccelli. L’anatomo-patologo Marchiafava, nel 1925, tiene a battesimo il primo Congresso internazionale malariologico.



Non solo malaria, nel periodo, anche la tubercolosi si dà da fare. Sanatorio, climatologia alpestre, lungo periodo, superalimentazione, raggi X, pneumotorace: sono pochi i malati che la medicina assiste per aiutarli a sopravvivere o a convivere con la malattia. Prima dell’avvento degli antibiotici il solo modo scientifico che il medico può adottare per contrare le cause morbose è quello di allargare la concezione di malattia, da fatto individuale a fatto sociale. Poco utile prescrivere un’impossibile “alimentazione abbondante, sana, completa, ricca di vitamine, variata”, nonché “riposo corroborante”, quando la realtà è un’alimentazione “carente” e superlavoro “debilitante”. La medicina sociale troppe volte si avvita su se stessa, incapace di soluzioni efficaci. Fa il resto la sifilide, altra malattia sociale che si colloca, nel periodo, “al primo posto tra le cause di morte, superando persino la tubercolosi e la polmonite”. E questo nonostante la scoperta di Fritz Schaudinn che nel 1905 aveva individuato nella Spirocheta del genere Triponema il batterio spirillare. Nel 1910 un premio Nobel, Paul Ehrlich, aveva messo a punto il Salvarsan 606, in grado di curare e guarire la sifilide, in fondo la prima forma di chemioterapia. Purtroppo la Grande guerra, “immensa fabbrica di donne pubbliche”, aveva ridato fiato alla malattia. Negli anni Venti la sifilide è ancora la malattia più diffusa, ma si può curare e prevenire grazie alla “pomata di Stato”, di cui nel 1924 si propone la distribuzione generalizzata. Più che le malattie veneree, nel mirino ci sono le prostitute: “fiori del mal”, “lucciole vaganti nelle tenebre”, “schiave di un mondo fatal”, come recita la celeberrima canzonetta dell’epoca.

Prende le mosse, alla fine del 1923, la legge di riforma degli ordinamenti sanitari. Il fascismo trasferisce alle Province l’onere della distribuzione gratuita del chinino, sottraendolo ai Comuni, con obbligo ulteriore di profilassi. Poi viene la bonifica integrale, lanciata da Mussolini in persona, all’alba del 1927. Nello storico discorso dell’Ascensione, del 26 maggio, il duce esordisce con la “cura della razza”. Si rifà all’Onmi, Opera nazionale per la maternità e l’infanzia “per il rafforzamento della stirpe” e poi impone la tassa sui celibi, per dare una “frustata demografica alla nazione”. Il duce pretende che gli italiani diventino ben presto 60 milioni, è contro l’urbanesimo industriale che porta alla sterilità, intende ruralizzare l’Italia. I dati sulla mortalità per malaria, diffusi nel 1922, parlano di 4085 morti; cinque anni più tardi saranno 3183. Nel terzo quinquennio del regime il fenomeno si ridurrà ulteriormente (2658 decessi per malaria) e nel quarto crollerà a 955. Con un allarme sottaciuto dalla propaganda del regime: i morti per malaria nel Mezzogiorno e nelle isole vedono una crescita ragguardevole: dal 79% nel periodo 1923-1928 all’88% del 1935-1940. In nessun periodo come sotto il fascismo “la malaria si caratterizza come tipica delle campagne e dei ceti rurali meridionali”.

Nel 1925 Gustavo Sanvenero Rosselli, in origine otorinolaringoiatra, apprende a Parigi dal professor Ferdinand Lemaitre i primi rudimenti di chirurgia maxillo-facciale. Rientrato in Italia, gli viene affidata la direzione del Padiglione mutilati del viso di Milano, dove soccorre chi ha avuto il volto sfigurato dai danni balistici della Grande guerra. In quel padiglione in centro a Milano nel 1929 nascerà, di fatto, la chirurgia plastica italiana che si occupa di traumi di guerra, ustioni ma anche di malformazioni congenite.


Nel 1926 a Milano una giovane madre ha una grave emorragia dopo il parto, non si trova sangue compatibile e la donna muore. Il giovane medico che l’assiste decide in quel momento di dedicare la propria vita a impedire il ripetersi di simili tragedie. Così il dottor Vittorio Formentano fonda, il 15 maggio 1927, l’AVIS, dapprima a Milano con un piccolo gruppo di donatori, poi nel 1929 a Torino, e ancora ad Ancona e pian piano in tutte le città d’Italia. Risorta dopo il fascismo, che avrebbe voluto imporle assurde discriminazioni razziali, l’AVIS è un ente giuridico che non ammetterà differenziazioni di razza, di religione e di credo politico. Allora come ora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elenco delle puntate

Last Updated (Wednesday, 27 April 2011 14:45)